È ufficiale: dopo gli insistenti rumors dei giorni scorsi, Bernie Ecclestone ha confermato che ne la Caterham, ne la Marussia saranno ad Austin per prendere parte al Gran Premio degli Stati Uniti. Tenendo conto delle gravi crisi finanziarie in cui entrambe le scuderie si trovano, non si esclude che entrambi i team potrebbero essere assenti anche per la gara di Interlagos, la settimana successiva ad Austin, per poi chiudere la stagione ad Abu Dhabi. La Caterham ha chiesto al Patron della Formula 1 il benestare per saltare due degli ultimi tre appuntamenti mondiali per concentrarsi sul futuro e trovare un possibile acquirente che possa garantire il normale svolgimento del GP di Abu Dhabi. Secondo quanto dichiarato dalla Smith & Williamson, ci sarebbero anche già dei gruppi interessati all’acquisto della scuderia tanto che un accordo si potrebbe trovare entro le prossime due settimane. Domenica prossima vedremo dunque solamente diciotto vetture in pista.
E sul fronte Marussia la situazione non è migliore. La scuderia anglo russa è colpita da una tragedia dopo l’altra. Prima in Giappone il tremendo incidente di Jules Bianchi, che lo ha ridotto in fin di vita e lo ha costretto al ricovero in gravi condizioni all’ospedale di Yokkaichi, poi il corto di capitali che non le permetteranno nemmeno di chiudere la stagione, dove sta difendendo il nono posto nel campionato costruttori. Andrei Cheglakov, proprietario della scuderia guidata da John Booth, ha tentato più volte di vendere la Marussia, ma senza successo, tanto che in un primo tempo si era parlato di un passaggio di proprietà del team di Banbury a Lawrence Stroll, padre di Lance, pilota della Ferrari Driver Academy, e boss della casa di moda Tommy Hilfiger. Ma i problemi non sarebbero finiti qui: come scrive La Gazzetta dello Sport, proprio la Ferrari, che fornisce i motori alla scuderia anglo-russa, avrebbe interrotto il passaggio di informazioni sulla nuova power unit del 2015 proprio per i continui ritardi nei pagamenti delle unità di quest’anno.