© Scuderia Ferrari press area
Il weekend di Singapore della Ferrari è stato disastroso: per la prima volta nella storia del Cavallino Rampante, entrambe le monoposto di Maranello sono state costrette al ritiro perchè coinvolte nello stesso incidente al via.
In partenza il migliore a scattare allo spegnimento dei semafori rossi è stato Kimi Raikkonen, il quale ha tentato di passare immediatamente Max Verstappen all’interno.
L’olandese della Red Bull, però, è stato chiuso da Sebastian Vettel che tentava di difendere la propria traiettoria: in questo modo Verstappen ha dovuto spostarsi verso sinistra, centrando la SF70H di un Kimi Raikkonen che, ormai, era davanti alla RB13 numero 33.
Questo ha provocato una carambola in cui il finlandese ha perso il controllo della sua monoposto, andando successivamente a centrare non solo la gemella di Vettel, ma di nuovo anche la vettura dell’olandese di Milton Keynes, con il quale ha chiuso la propria corsa nelle vie di fuga della prima curva.
Un finale amaro per Iceman, il quale ha sostenuto la sua versione di essere stato colpito dalla Red Bull di Verstappen: “Sono partito bene, poi però sono stato centrato e la mia gara è finita praticamente lì. Non so se Max mi abbia visto, dovreste chiederlo a lui. Ora dovremo attendere la decisione dei commissari sull’accaduto, ma in ogni caso il risultato per noi non cambierà”.
“Ormai non possiamo fare più nulla in questa gara – ha continuato uno sconsolato Raikkonen – Confidiamo di poter fare meglio nei prossimi appuntamenti: storicamente in Malesia e in Giappone abbiamo sempre fatto fatica, ma viste le nostre prestazioni di quest’anno non è detta l’ultima parola. Dovremo affrontare i prossimi weekend con la voglia di riscattarci al più presto”.