© Silverstone Circuit
A una sola settimana dallo scorso GP d’Austria, il Circus iridato correrà in questo weekend a Silverstone, in un back-to-back che ospiterà il decimo round stagionale: si tratta del GP d’Inghilterra, presente in calendario fin dalla sua prima edizione del 1950.
Un po’ di storia del circuito di Silverstone: inizialmente nato come una semplice pista all’interno dell’omonimo aeroporto militare della RAF, nel corso del tempo è stato modificato più volte al fine di renderlo sempre più veloce.
Non a caso nel 1985 Keke Rosberg, al volante della sua Williams-Honda, fece segnare una pole position storica, alla media di poco inferiore ai 260 km/h, che durò per quasi vent’anni.
Tuttavia, per motivi di sicurezza negli anni ’90 Silverstone venne modificata un’altra volta per renderla leggermente più lenta e alla fine del 2009 avrebbe dovuto uscire dal calendario per far posto alla sua rivale Donington Park. I gestori di questo tracciato, tuttavia, andarono ben presto in guai finanziari, per cui Bernie Ecclestone riconfermò la prima pista come unica sede per il futuro del GP d’Inghilterra.
L’ultima configurazione sulla quale tutt’oggi si corre è quella del 2010, allungata di 760 metri per aderire allo stesso layout della MotoGP: la sua lunghezza è di 5,891 km e presenta 18 curve in totale. E dopo questa premessa andiamo a scoprire tutti i segreti di come si guida la meglio su questa pista!
Qua bisogna parzializzare bene il gas (a circa 130 km/h) per poi aprirlo con decisione verso l’uscita di curva in direzione della numero 8, la Woodcote. In questo punto si passa sullo storico rettilineo dei box, ma non è il momento di lasciarsi andare ai ricordi: è il turno della curva 9, la Copse, da aggredire con il gas quasi del tutto aperto a 270 km/h. Dopodichè si arriva alla parte più veloce e tecnica di Silverstone, caratterizzata dalle “esse” Maggots e Becketts: qua la velocità di ingresso è pari a quasi 300 km/h, mentre quella in uscita dalla 13 è di circa 230 orari, sufficienti per affrontare la curva 14, la Chapel, e lanciarci sul secondo rettifilo dove si può azionare l’ala mobile, il famoso Hangar Straight.