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Dopo lo storico appuntamento del GP di Monaco sul circuito di Montecarlo, il Mondiale di Formula 1 2017 passa su un’altra pista altrettanto classica: si tratta di quella di Montreal, in Canada, intitolata al grande Gilles Villeneuve scomparso in quell’incidente del 1982.
La storia di questo tracciato inizia negli anni ’60, quando la rivalità tra le due lingue parlate in questa regione del mondo, francese e inglese, hanno costretto gli organizzatori a disputare il GP del Canada su due tracciati differenti: il Mosport Park e il Mont-Tremblant.
Quando quest’ultimo fu poi giudicato troppo pericoloso, il primo prese il sopravvento fino al 1977, quando i canadesi di indole francese, sulla scia dei trionfi del loro eroe, Gilles Villeneuve, decisero che era giunto il momento di costruire un nuovo circuito.
Nacque così l’attuale tracciato di Montreal, posizionato nell’isola di Notre Dame dell’omonima città e allestito collegando tutte le strade cittadine che la compongono. Dopo l’ingente spesa di 2 milioni di dollari, ospitò la sua prima gara iridata nella stagione 1978, vinta per l’appunto proprio da Gilles Villeneuve. Nella configurazione attuale è lungo 4,361 km e presenta un layout su quindici curve in stile “stop & go”, che costringe i piloti ad alternare brusche frenate a ripartenze da bassa velocità e che mette a dura prova i consumi e gli impianti frenanti delle monoposto che vi gareggiano.
Fatta questa premessa storica, ora andiamo alla scoperta di tutti i segreti di questa pista, curva dopo curva.
SECONDO SETTORE: Questo inizia subito con una esse abbastanza lenta che comprende le curve 6 e 7, al termine della quale ci aspetta un piccolo rettilineo che ci fa arrivare ad un’altra chicane molto tecnica. Qui dobbiamo affrontare le curve 8 e 9, entrando decisi in ingresso per poi pelare il gas e puntare verso l’esterno in uscita. Il tratto successivo è un altro piccolo rettifilo che ci porta alla parte più lenta del circuito, contraddistinta dal tornantino Epingle.