© Scuderia Ferrari press area
Sulla scia del progetto di Eleonora, ho deciso di scrivere anch’io qualcosa in merito al 70esimo anniversario della Ferrari: in particolare vi propongo un piccolo racconto dal quale capirete cosa rappresenta per me la Formula 1, la Scuderia del Cavallino Rampante e quello che considero oltre al miglior pilota di tutti i tempi anche un vero modello di vita. Michael Schumacher.
Da dove inizio? Ci sono tante cose da dire, ma in realtà la questione è molto semplice. Tutti noi abbiamo dei sogni, grandi o piccoli che siano. E i più importanti, potete starne certi, sono quelli che custodiamo nel profondo del nostro cuore e che si sono scolpiti in maniera indelebile quando eravamo piccini.
Correva l’anno 1997: ero solamente un bambino e i miei genitori, un bel giorno, mi hanno piazzato davanti alla TV e mi hanno fatto vedere un Gran Premio di Formula 1. Lì è scoccata la scintilla. Cosa mi ha attirato? Quelle macchine rosse. Veloci, tanto veloci. Sempre più veloci.
Poi ho visto Lui: Michael Schumacher. All’epoca guidava la Ferrari F310B: conservo ancora il suo poster sopra il mio letto, mentre sulle mensole ho tre modellini di monoposto.
La Rossa in questione, la F300 del 1998 e la Williams-Renault FW14B di Nigel Mansell.
Sono sempre stato appassionato anche di videogiochi, e guarda caso il mio primo è stato Formula 1 del 1995 per la storica prima versione della PlayStation: coincidenza?
Sta il fatto che in quel mondo ci trovavo e ci trovo tuttora qualcosa di magico: la gara, l’atmosfera prima della partenza, lo spegnersi dei semafori rossi, le battaglie in pista a suon di sportellate. Avete capito qual era e qual è ancora il mio sogno?
Sì, perchè certe sensazioni non si possono sopprimere e lasciar che volino via assieme al vento: se scaviamo abbastanza in profondità dentro noi stessi, troveremo esattamente quello che stiamo cercando. Quello che magari abbiamo tentato di trovare altrove, percorrendo strade differenti che ci hanno fatto solamente allontanare da quella che è la nostra essenza.
Eccovi le risposte: la Ferrari, per me, è la monoposto per eccellenza. Rappresenta l’unica vera auto da corsa che è in grado di rapirti dal primo momento che la guardi, e se ci pensate quando chiedete a un bambino di colorare un disegno di una macchinina lui ve la pitturerà di rosso. La Formula 1 è la massima espressione dello sport su quattro ruote, dove corrono i migliori piloti del mondo: è sinonimo di velocità, di competizione… e di rispetto tra coloro che battagliano in pista e ci fanno divertire.
Michael Schumacher… è il modello dal quale ho imparato tante cose: la vita ci mette di fronte costantemente a mille difficoltà, e sta a noi decidere se resistere, tenere i denti stretti e andare avanti oppure gettare la spugna. C’è una sua frase che mi piace particolarmente: “Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere e continuare a lottare anche quando c’è una piccola, piccolissima chance”. Io ho un sogno e farò di tutto per realizzarlo, in un modo o nell’altro: e voi?