Credit: Ferrari Press Area
Mattia Binotto, team principal della Ferrari è convinto che la squadra tornerà a dominare come nell’era di Michael Schumacher. Il manager Svizzero vede dei segnali che gli ricordano le basi che ci sono voluti alla Scuderia prima del 2000.
Mattia Binotto in procinto di volare in Canada dove nel weekend si correrà il 7° Gran Premio della stagione, si trova in piena riorganizzazione all’interno della Ferrari e vede dei segnali positivi che gli fanno capire che sono vicini ad un nuovo dominio come accadde all’inizio dell’era vincente targata Michael Schumacher.
“Mercedes è forte a livello tecnico e operativo, ma preferisco paragonarci alla Ferrari del 1996 e 1997. Una
squadra in crescita, con base solidi. Anche noi siamo una squadra giovane e affamata. Vedo molte similitudini con quell’epoca. Abbiamo desideri, visione, talento, passione e due grandi piloti: vedo lo stesso impulso di 20 anni fa che ci portarono al dominio rosso”, ha commentato Binotto in un’intervista rilasciata al La Gazzetta dello Sport.
Il direttore tecnico capisce che la lunga assenza di vittorie iridate sia difficile da sopportare per i tifosi ma allo stesso tempo chiede comprensione, giacché lui stesso sta facendo il possibile per aiutare a tornare a vincere: “Mi dispiace molto per questo inizio di stagione che abbiamo avuto, ma dobbiamo credere in noi stessi. So che stiamo chiedendo molto ai nostri tifosi, che meritano grandi gioie, ma oggi più che mai abbiamo bisogno della loro pazienza e appoggio.”
Malgrado la stagione sia iniziata da poco, con tutte le aspettative della vigilia ci fossero, ma che come
ben sappiamo non sono ancora realizzati, Binotto crede di essere pronto ad una prima valutazione dell’anno: “Vorrei aspettare la fine dell’anno per fare un bilancio perché potrebbe essere molto diverso rispetto alle prime 6 gare finora disputate. La stagione è iniziata come è finita la precedente se non peggio. Nella seconda parte del 2018, la nostra vettura non si era rivelata tanto competitiva rispetto alla Mercedes ed ora stiamo pagando il ritardo accumulato.”
A questo proposito, Binotto ha spiegato i cambiamenti applicati alla struttura per poter ottenere successi nel futuro, tra cui una nuova mentalità e metodo organizzativo: “Ho realizzato che dovevo prestare più attenzione il giorno dopo per prepararci alle prossime sfide. Avrei dovuto dedicare del tempo e cercare delle persone che mi possano aiutare. Non è sicuro di avere due posti e che debba fare tutto da solo.”
“Da gennaio ci stiamo riorganizzando: già non esiste più la famosa classica struttura orizzontale. Abbiamo trovato quattro o cinque figure che sono diventati i miei punti di riferimento nei vari settori”, ha spiegato la situazione il team principal Ferrari.
“Sono utile per ottenere le informazioni e pensare al futuro: il 2021 è dietro l’angolo con un nuovo regolamento e limite di budget, che ci obbligherà a rivedere alcuni processi di produzione”, ha raccontato in dettaglio Binotto.
Tornando alla stagione in corso, Binotto riconosce che la Ferrari è in difficoltà a far funzionare bene i pneumatici: “Il nostro progetto non calza con i pneumatici di quest’anno: nel 2018 cercavamo di evitare i surriscaldamento, mentre ora le difficoltà sono di portarle in temperatura.”
“Se le gomme non si scaldano, non c’è aderenza e aumenta il sottosterzo. La macchina si destabilizza, le gomme si usurano, si raffreddano e diventano il problema principale,” ha quindi spiegato il problema che affligge la Ferrari.
Nonostante queste lacune riscontrate sulla vettura, Binotta nega che si sta preparando una Ferrari B; piuttosto si sta lavorando per migliorare i suoi difetti portando degli aggiornamenti nelle prossime settimane: “Non ci sarà una Ferrari B, una vettura totalmente nuova, piuttosto una serie di sviluppi nelle prossime gare per migliorare l’uso delle gomme. Abbiamo idee e dobbiamo far presto, ma ci vorrà qualche settimana.”