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Le prime quattro gare di questo mondiale sono andate. Tutte e quattro si sono concluse con una doppietta Mercedes. Un inizio dunque deludente per la Ferrari, considerati i pronostici dopo i test invernali. In Italia serpeggia il pessimismo, ed una buona parte dei tifosi del Cavallino è pronta a rivivere un 2016 bis. Eppure questa SF90 alla fine non è poi cosi lontana dalle Frecce d’Argento. Sia in Cina che in Azerbaijan il distacco si è aggirato intorno ai 3/4 decimi. Gap non da niente ma assolutamente colmabile.
Ma a rendere assolutamente enigmatica questa vettura c’è un altro aspetto: il weekend del Bahrain. Un weekend dove il team di Maranello avrebbe potuto ottenere un successo importante, se non fosse stato per quel corto circuito, che ha messo fuori causa un iniettore, facendo girare Leclerc senza un cilindro. Com’è possibile che le Rosse abbiano dominato nel deserto per poi tornare ad inseguire a Shanghai e Baku?
Certo nel corso dell’anno ci sono tracciati particolari dove, date le loro caratteristiche tecniche, ci vorrebbero macchine ad hoc per vincere. Circuiti dove team normalmente abituati a lottare al massimo per il podio, si possono ritrovare con la coppa del vincitore. In questa lista rientrano piste come Melbourne, Monaco, Singapore, ma non Al-Sakhir. Dunque come si spiega l’exploit della Ferrari in Bahrain?
L’unica spiegazione possibile, maturata nelle mente di chi scrive, ma non confermata da nessuno, è questa: non è che questa Ferrari soffra le piste fredde? A pensarci bene, esclusa Melbourne, che come detto fa un po’ storia a sè, la gara bahreinita è stata l’unica disputatasi ad alte temperature. In Cina e in Azerbaijan, invece, i termometri non sono mai saliti sopra i 20 gradi. Dunque non è da escludere che magari a Maranello abbiano sfornato una vettura metereopatica, sofferente al freddo. D’altronde è già successo nel recente passato, di vedere Vettel e compagni soffrire più per i gradi dell’asfalto che per un sorpasso non riuscito.
Ad ogni modo ci tengo a sottolineare, che queste righe non sono frutto di clamorose indiscrezioni raccolte nel paddock, ma sono il semplice risultato di un’analisi attenta di strane circostanze. Dunque il Gp di Spagna, sarà la prova del nove di questa SF90, che a Barcellona porterà anche un bel pacchetto di aggiornamenti. E se poi dovesse far caldo, vedremo se la nostra teoria è da buttare o meno…