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Nei giorni post Gran Premio le voci e i riflettori si sono concentrati esclusivamente sulla differenza di potenziale e prestazioni messe in scena da Mercedes e Ferrari.
In questo modo si sono persi di vista altri avvenimenti, tra i quali il ritorno in pista di Daniil Kvyat, tornato proprio quest’anno a indossare i colori della Toro Rosso.
Dopo aver abbandonato il circus qualche anno fa, il pilota russo è sceso in pista con la consapevolezza di dover dimostrare alla scuderia di Faenza di meritarsi quel sedile e quella seconda occasione.
E così è stato. Nonostante qualche piccola sbavatura, Kvyat è riuscito a risalire la classifica e a conquistare la decima posizione, mettendo in tasca il primo punto dell’anno.
Uno smacco anche nei confronti della Red Bull, che nel 2016 lo aveva sostituito con Max Verstappen in seguito alle performance irregolari e ai diversi incidenti causati: nonostante il terzo posto dell’olandese, Kvyat è riuscito a tenere alle spalle l’altro pilota della Red Bull, Pierre Gasly.
“Ho spinto più che potevo, è stato uno dei punti più difficili da conquistare nella mia carriera, ma anche uno dei più soddisfacenti. La macchina è stata veloce per tutto il tempo e abbiamo raggiunto molti dei team che ci stavano davanti. […] È stato molto impegnativo, ma ora andiamo avanti senza paura”.
Una soddisfazione importante per Kvyat, che ha ancora molto da dimostrare prima di assicurarsi la completa fiducia da parte del team. Non si tratterà solamente di superare Gasly, ma di risalire pian piano la classifica e non commettere errori.
Un’impresa non impossibile per il pilota russo, che già diversi mesi fa aveva dichiarato di aver sfruttato appieno le esperienze successive all’uscita di scena dal circus e di essere maturato non solo professionalmente, ma anche personalmente.