Daniel Ricciardo è così come si mostra con quella faccia da bravo ragazzo, quel contagioso sorriso a 32 denti. Solare, spontaneo. Lo showman della Formula 1. Il pilota della Red Bull dopo un’ottima gara disputata senza commettere nemmeno un errore è riuscito a tornare sul gradino più alto del podio, vincendo il Gran Premio della Malesia. L’australiano, che mancava dal podio da Spa 2014, ha centrato la sua prima vittoria stagionale, la seconda per la Red Bull, battendo il compagno di squadra, Max Verstappen, e in un certo senso vendicandosi di quanto avvenne a Montecarlo.
Eppure sotto questa corazza da ragazzone tutto d’un pezzo, senza apparenti paure quando si tratta di sfidare un collega in pista, si nasconde un cuore tenero. A distanza di oltre un anno dalla morte di Jules Bianchi, Daniel Ricciardo ha voluto dedicare il successo di Sepang al pilota francese, scomparso nel luglio 2015, dopo nove mesi di coma, a seguito dei traumi subiti durante il brutto incidente che lo ha visto protagonista nel GP del Giappone del 2014: “È da Monaco che sapevo di poter vincere quest’anno e ce l’ho fatta. Non voglio mentire, è stato abbastanza emozionante – ha esordito il pilota australiano in conferenza stampa – Voglio dedicare questa vittoria a Jules Bianchi. Ho aspettato quasi due anni per poterlo fare. Non posso nascondere che la mia vita sia cambiata dal giorno di quel brutto incidente. Sono davvero grato per tutto quello che ho“.