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Ne sono cambiate di cose dal 2016 ad oggi. Eppure guardandoci alle spalle sembra davvero recente il periodo di massimo difficoltà mediatica della Formula 1. Pochi ascolti, poca lotta in pista e pubblico, diciamo così, obsoleto. Serviva un cambiamento, occorso poi con l’arrivo proprio a fine 2016, di Liberty Media. E se da una parte F1 arrancava, Moto GP con Marquez e Rossi, volava.
Da quel momento in poi è cambiato tutto. E se oggi la Formula 1 e lo sport motoristico di riferimento, il merito è del lavoro svolto in questi anni. Più volte abbiamo citato Drive To Survive ed i benefici ne ha portato allo sport, ma non dobbiamo certo pensare che sia questo l’unico motivo del successo recente. Pubblico giovane, presenza sui social media ben mirata e pensata, e tanti cambiamenti anche regolamentari. Questi i cardini della nuova Formula 1.
La Moto GP prende spunto per provare a recuperare
Si sono ribaltate le carte in regola. Fino a non molto tempo fa, era infatti la Moto GP la competizione di riferimento, con il maggior interesse e numero di spettatori. Ma vuoi per un motivo, vuoi per un altro, adesso insegue. Che l’addio di Valentino abbia avuto indirettamente anche un impatto su questo aspetto…?
E nel tentativo di riacquistare interesse, ecco che il CEO di Moto GP va a guardare a casa dei vicini. Non a caso, dal prossimo anno nel campionato motociclistico vedremo le Sprint Race, proprio sulla base di quanto accaduto ed introdotto in Formula 1 lo scorso 2021. “Copiamo dalla Formula 1 solo ciò che ci interessa”. Queste le parole di Carmelo Ezpeleta CEO della Moto GP.
“La mia opinione è che la popolarità va a periodi. C’è stato un momento, anche recente, in cui la Formula 1 aveva problemi e noi eravamo il top del top in ambito motoristico. Quello che devi cercare di fare e concentrarti esclusivamente sul tuo lavoro dando sempre il massimo, e alla fine ripagherà”.