Credits: © McLaren Press Area
Ci sono date che si incidono nel cuore da sole, sfuggendo al nostro totale controllo e che seppur fanno male, non possono essere dimenticate in alcun modo, il compleanno di Ayrton Senna è tra queste. Ovunque lui sia, mi sembra giusto omaggiarlo, seppur per me non sia affatto semplice scrivere di lui, perché parlare di lui vuol dire mettere a nudo me stessa, la parte più fragile di me e le mie emozioni, quelle che credevo di non saper e poter più provare e che lui ha risvegliato, da quando ho conosciuto la sua storia.
“Ci sono tante storie da raccontare. Basta guardare negli occhi delle persone”. Cit. Max Conteddu.
Per me non potrebbero esserci parole più adatte di queste, per descrivere gli occhi di Ayrton Senna. Occhi talmente belli ed espressivi che anche tramite una semplice foto sono capaci di catturare l’attenzione e di far si che il suo sguardo penetri dritto al cuore e resti nella mente per sempre, perché il suo è uno sguardo puro che rapisce e che ipnotizza chiunque si soffermi a guardarlo. Inoltre la sensibilità che traspare anche dalle foto non può certo lasciar indifferenti, anzi addirittura sconvolge, perché arriva dritta all’anima ed è capace di emozionare.
Ed è proprio l’emozione ciò che contraddistingue Ayrton Senna, un pilota ma specialmente un uomo straordinario alla ricerca della perfezione continua, non sapendo che la perfezione stessa era proprio lui e che a quasi 23 anni dalla sua morte, sa far appassionare alla sua storia persone di tutte le età. Veniva soprannominato “Magic” ed in effetti la magia l’ha sempre contraddistinto in tutto ciò che faceva, quella che creava in pista, grazie alla sua guida che sembrava una splendida ma veloce danza e quella che trasmetteva anche al di fuori della pista, grazie al suo essere discreto, nonostante avesse un cuore immenso, specialmente quando voleva aiutare il suo splendido Brasile a tutti i costi, senza farsi alcuna pubblicità, perché ciò che interessava a lui davvero era dare un aiuto concreto.
La magia, l’emozione, la sensibilità che ha saputo creare e trasmettere, la perfezione che lui stesso era e che cercava costantemente, il suo essere un campione dentro e fuori la pista hanno creato il mito. Un mito che non morirà mai, perché continuerà a vivere sempre nei cuori di chi ha imparato ad amarlo e non potrà mai smettere di farlo e di chi lo amerà in futuro, perché un’anima come la sua non passa di certo inosservata. Buon compleanno mito, ovunque tu sia, rendici la tua assenza meno pesante e grazie per ciò che sai trasmettere e che trasmetterai in eterno. #Ayrtonvive