Nel mese di aprile il giovane Billy Monger ha visto la morte in faccia: nella “sua” Donington Park, infatti, è rimasto vittima di un bruttissimo incidente nella terza gara del secondo round della Formula 4 britannica.
Alla curva Schwantz il 17enne inglese del team JHR Developments non ha visto l’avversario Patrik Pasma del team Carlin, rimasto bloccato in mezzo alla pista: il botto è stato inevitabile e violentissimo, dal quale Monger ne è uscito solamente grazie all’amputazione di entrambe le gambe dal ginocchio in giù.
Questa terribile esperienza, però, non lo ha fatto desistere dal continuare il suo sogno, quello di continuare ad essere un pilota e a gareggiare con la sua vettura da corsa.
Tre mesi dopo, infatti, Billy è tornato alla guida grazie all’opportunità offertagli dal team BRIT, un reparto corse speciale che è stato creato per aiutare persone con disabilità nel competere all’interno del mondo del motorsport.
La sua vettura? Una macchina della Fun Cup Endurance Series, simile a una Volkswagen Beetle e appositamente modificata sostituendo i pedali con dei comandi al volante in modo che fosse più semplice da guidare sullo stretto circuito di Brands Hatch.
Dopo questo test drive, le intenzioni del giovane inglese sono quelle di tornare stabilmente a correre a partire dal mese di novembre, con l’obiettivo di competere nella storica 24 Ore di Le Mans al fianco del francese Frederic Sausset, che ha perso entrambe le braccia e le gambe a causa di una malattia.
Ciò che impressiona di questo giovane talento del motorsport è la sua forza di volontà nell’affrontare la tragedia che il destino gli ha riservato. Una dote che non è passata inosservata ai giudici che dovranno decidere in autunno a chi riservare il Premio Laureus: questi, infatti, hanno incluso Monger nell’elenco di sei pre-candidati per il “miglior momento sportivo dell’anno”, il quale verrà giudicato nel mese di settembre e che premierà solamente la storia più toccante nel mondo delle corse. Sarà quella di Billy a vincere?