© Scuderia Ferrari press area
In questi giorni mentre ci avviciniamo ai festeggiamenti per il 70esimo anniversario della Ferrari, che si terranno nel fine settimana prossimo, ho deciso di raccontare la mia passione per la Ferrari, il marchio automobilistico italiano famoso in tutto il Mondo ed anche la Scuderia più titolata in Formula 1.
Ma che cos’è per me la Ferrari? Per me la Ferrari è sinonimo di macchine, di rosso (tra l’altro è il mio colore preferito a prescindere dalla Ferrari), alla velocità, all’eleganza, all’esclusività, alla passione, all’emozione, all’adrenalina, al mito, alla leggenda, ad un sogno, ad un orgoglio. Quando mi capita di incrociare una Rossa anche se stradale, non nego di provare emozioni incredibili, brividi, gioia nel vederla, nel sentire il rombo del motore cantare. Ebbene sì, quando ascolto il rombo di un motore Ferrari, è come se stessi ascoltando musica, un concerto.
Per me essere una tifosa della Ferrari, esserne appassionata, mi permette di poterla vivere, lasciandomi trasportare dalle emozioni, dall’adrenalina che mi trasmette. Un po’ per me è anche un modo di ringraziarla, ricompensarla per avermi aiutata spesso a tirarmi su, a darmi coraggio, un obiettivo, una motivazione per poter andare avanti, per poter raggiungere i miei sogni, e per me Ferrari rappresenta uno dei miei sogni, anche se difficile da raggiungere, ma come dico spesso io: “mai dire mai!” o come disse Enzo Ferrari: “Sono i sogni a far vivere l’uomo. Il destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo“.
Come mi sia nata questa passione a dire il vero non ne ho la più pallida idea: probabilmente già c’era quando ero neonata, da qualche parte nascosta, e man mano che crescevo ne sentivo la presenza, finché poi un giorno nel ormai lontano 1998, complice la Formula 1 che stavo iniziando a seguire per puro caso, abbia fatto in modo che la mia passione per la Ferrari presente nel Circus esplodesse. In quel periodo a portare in pista le monoposto della Ferrari, c’era Michael Schumacher, colui che a breve sarebbe diventato il mio pilota del cuore, il mio idolo che tuttora a distanza di anni stimo, e che mi sia rimasto impresso nella memoria così come le sue imprese, le sue vittorie, la sua capacità di guidare, portare al limite la macchina.. Purtroppo nella mia vita, non ho mai potuto coronare il mio sogno di poterlo incontrare, stringergli la mano e poterlo ringraziare, vedere di persona il 7 volte Campione del Mondo. Eppure in Autodromo ci sono stata ben due volte, ma non ci sono mai riuscita.
Ricordo ancora quel giorno, quando entrai per la prima volta in un Autodromo, precisamente all’Autodromo Dino e Enzo Ferrari di Imola nel 2001, in occasione del Gp di San Marino. Frequentavo la terza Media, e andai con permesso di mia madre a vedere le prove libere del venerdì, insieme ai miei fratelli. Ricordo le infinite emozioni che ho provato, l’adrenalina che ormai faceva parte di me, la felicità, la gioia, il senso di festa, il mio cuore sempre a mille, oltre alle orecchie che mi fischiarono per i giorni successivi.. ma la felicità, il senso di benessere era tale che non mi dava fastidio, anzi.. avevo cominciato a sognare di poter tornare un giorno. Quel giorno, ero davvero contenta di vedere la Formula 1 dal vivo, vedere sfrecciare davanti a me le due monoposto del Cavallino Rampante con a bordo Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Mi sembrava di essere nei paese dei Balocchi, era bellissimo, così come sentire il canto dei motori V10.
Questa esperienza mi ha permessa di accrescere la mia passione per la Ferrari, la sensazione unica che provavo e che provo nel vederla trionfare nei gran premi, o lottare per il titolo mondiale, quando nei gran premi vedo sventolare una bandiera con lo stemma del Cavallino Rampante, o il grande cuore rosso che non manca mai al Gp d’Italia a Monza, o dove la Ferrari organizza un evento, come le Finali Mondiali.
Oltre a Michael Schumacher, un altro pilota che mi ha permesso di appassionarmi alla Rossa di Maranello, così come alla Formula 1, è stato ed è Fernando Alonso, che già mi aveva appassionato fin dal suo primo anno nel Circus, e quando vinse i suoi due titoli con la Renault. Quando seppi del suo arrivo a Maranello, ricordo di aver accolto la notizia con molto piacere ed entusiasmo.. Nonostante i risultati ed obiettivi mancati, come la conquista di almeno un titolo mondiale, per me sono stati anni fantastici ed indelebili. Incorniciati anche dal mio ritorno in un Autodromo per assistere alla Formula 1 dal vivo, stavolta però a Monza nel 2012.
Spesso mi è capitato di arrabbiarmi, criticare, piangere, provare delusione, amarezza, avere la voglia di mollare la mia passione per la Ferrari quando le cose, i risultati non arrivavano, quando la Scuderia incappava in errori di strategia, quando hanno creato vetture non competitive, non affidabili, disastrose.. quando durante l’epoca di Fernando Alonso i risultati non arrivavano. Così come negli ultimi anni, quando al posto di Fernando, arrivò Sebastian Vettel e gli stessi risultati ed obiettivi sono spesso mancati. Ed ora eccomi qui, mentre vivo la mia passione per la Rossa, e a lavorare per poter coronare molti dei miei sogni legati alla Ferrari, alla Formula 1, alle mie passioni, ovvero i motori del mondo. Come detto inizialmente, la Ferrari quest’anno compie 70 anni, e nel fine settimana si terranno i festeggiamenti a Maranello. E come ogni compleanno che si rispetti, non potevo non concludere questo mio racconto, dicendo “Buon Compleanno Ferrari, sono già passati 70 anni! 70 anni di emozioni, successi, gioie, ma anche dolori, record..” Auguro alla Ferrari altrettanti 70 anni sempre in forma, con la stessa passione, entusiasmo che trasmette a tutti noi tifosi.