«Il marchio è molto famoso e resta uno dei prodotti di maggiore qualità che ci siano ma non si può dire altrettanto sul valore sportivo che sta mostrando in questo momento. Hanno introdotto un innovativo sistema normativo e tecnico, che potrebbe essere una genialata però sta perdendo il suo fascino. Non può esistere una Formula 1 dove si sviluppa un motore durante i Gran Premi senza dare neanche la possibilità di fare dei test . Poi non puoi spiegare alla gente che un pilota non spinge perchè ha paura di consumare troppa benzina. Le squadre più ricche possono contare su budget annuali superiori a 300 milioni di euro ma poi non possono spingere per via del consumo degli pneumatici e i treni di gomme non bastano e non puoi spingere perchè non puoi consumare benzina. Io credo che questo vada contro quello che si dice voler vincere una gara, battere qualcun altro sul circuito, non con i deflussori. I piloti sono diventati un pò dei ragionieri»
Sul pensiero dell’imprenditore italiano non si può obbiettare perchè questo sport si sta trasformando da pura e mera espressione di velocità e competitività a metodo per trovare sistemi per “salvaguardare l’ambiente”. E’ anche vero che molte volte in questi sport dove prevale la tecnica, una rivoluzione può essere di spunto per dargli nuova vita anche se si dovrà aspettare un po di tempo.