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Dichiarazioni

Ferrari, Hamilton alle prese con la SF-25 e il divario generazionale

Hamilton sempre più in difficoltà: fatica ad adattarsi alla Ferrari e subisce il divario con Leclerc

Lewis Hamilton continua ad attraversare un periodo complicato dal suo arrivo in Ferrari. In Arabia Saudita ha concluso il Gran Premio in settima posizione, con un distacco significativo dal compagno di squadra Charles Leclerc. In Cina il pluricampione inglese aveva conquistato una pole position e una vittoria nella Sprint Race, ma da allora non è più riuscito a precedere il monegasco. Di certo, non è l’inizio di stagione che si aspettava.

L’ex pilota della Caterham, Giedo van der Garde, ha commentato così la performance di Lewis Hamilton nel Gran Premio di Jeddah: “Non aveva la velocità, ma proprio per nulla. A volte era più lento di un secondo e mezzo – se non due – rispetto a Charles Leclerc. Ha chiuso la gara con un distacco di trenta secondi dal compagno di squadra.”

Hamilton non ha nascosto le sue difficoltà, anticipando che quella di quest’anno sarà una stagione “dolorosa” e tutta in salita. Proprio a Jeddah, il sette volte campione ha dichiarato di aver bisogno di “un trapianto di cervello” per riuscire a capire meglio la SF-25, consapevole di aver già disatteso le aspettative del team e dei tifosi.

Per l’ex pilota olandese, la vera difficoltà sta nella mancanza di fiducia, che ha impedito ad Hamilton di stabilire un buon feeling con la sua vettura. “Credo che sia arrivato a non distinguere più nemmeno la destra dalla sinistra! Ha davvero un grosso problema, e non riesce a risolverlo da solo. Il divario è troppo grande. Gli manca la fiducia. E questo è grave: lui è un pilota e, in quanto tale, ha bisogno di sentirsi bene nell’abitacolo.”

Van der Garde analizza il momento di Hamilton: dalla delusione per il titolo sfumato alla sfida con la nuova generazione di piloti

L’ex pilota di Formula 1 ha condiviso il suo punto di vista sulla situazione di Hamilton in Ferrari. Così si è espresso in un’intervista rilasciata a RacingNews635.com: “Quando (Lewis) arrivò in Formula 1 era un giovane entusiasta e promettente. Si trovò al fianco di Fernando Alonso. Poi (in Mercedes) accanto a Nico Rosberg: ma sapeva di poter avere la meglio su di lui. Lo aveva battuto facilmente fin dai tempi dei kart“.

In seguito, la perdita del titolo nel 2021 ha rappresentato un duro colpo da assorbire per Lewis. Ora che il sette volte campione ha voltato pagina, deve misurarsi con una nuova generazione di piloti giovani, affamati, e perfettamente a loro agio con le moderne monoposto. Dal canto suo, l’inglese sta cercando di adattare il suo modo di guidare alla vettura. Ma è ancora lontano dalle prestazioni che riusciva a ottenere con la Mercedes.

“Adesso Lewis deve misurarsi con giovani piloti più a loro agio con queste vetture”

Ora si trova di fronte una generazione diversa“, ha continuato l’ex pilota olandese. “È diventato più vecchio e ha subìto un duro colpo quando non è riuscito a conquistare l’ottavo titolo mondiale. Negli ultimi anni non ha avuto una vettura competitiva, anche se la scorsa stagione ha fatto delle buone gare. Come a Silverstone, dove la sua prestazione è stata super. Ma adesso deve anche affrontare una generazione più giovane che sa gestire meglio le tecniche di guida delle monoposto attuali rispetto a quanto Hamilton abbia imparato“.

Van der Garde riconosce che i piloti più giovani adottano uno stile di guida diverso, più pulito e fluido, rispetto all’approccio aggressivo tipico delle generazioni passate. Lo stesso Hamilton sembra faticare ad adattarsi alle vetture più recenti. “Naturalmente – da ex pilota della vecchia guardia – so bene come siamo cresciuti e che stile di guida ci hanno inculcato, ma è diverso da quello della generazione di Max Verstappen, Charles Leclerc, George Russell e Lando Norris. Loro hanno un approccio diverso: il loro stile di guida è più ‘morbido’ e riescono a controllare meglio il posteriore“.

Published by
Claudia Belfiore