Allo spagnolo è sempre piaciuto essere presente in fabbrica e sentire che può dare un contributo tangibile: «È importante trascorrere del tempo con gli ingegneri, i meccanici e il resto del personale anche lontano dai weekend di gara, perché ci sono sempre nuove idee da esaminare o possono saltare fuori degli spunti utili per il lavoro – afferma Fernando – Magari finché si sta mangiando tutti insieme ci viene in mente qualcosa da provare al Gran Premio successivo o al simulatore. Per questo mi piace passare del tempo qui, in questo ambiente unico e famigliare». Venendo all’attualità, Fernando è ovviamente concentrato sul prossimo Gran Premio, in Canada: «Abbiamo migliorato la F14T sul piano dell’aerodinamica, mentre al simulatore abbiamo fatto moltissimo lavoro sull’assetto: il nostro obiettivo è avere una vettura migliore in Canada – ha detto il pilota della Ferrari – Impossibile però fare pronostici perché i nostri miglioramenti devono essere visti in relazione a quelli che faranno i nostri avversari. L’ambizione resta quella di ridurre il gap il più possibile».
Alonso, che sul circuito Gilles Villeneuve ha già vinto in passato, è un fan del tracciato: «Ha solo sei o sette curve, ma ciascuna di esse ha qualcosa di speciale e una certa componente di pericolo. Affrontarle in modo corretto ti può dare grandi vantaggi in termini di tempo sul giro. A Montreal non c’è margine per gli errori, tutti i muretti sono molto, molto vicini alla pista. Un’altra cosa bella è la passione che emerge da tutta la città e che sembra contagiare ogni abitante. Ho vinto qui e posso dire di avere ottimi ricordi legati a questo tracciato. Ricordo però anche quella grossa tempesta qualche anno fa, con la gara sospesa per ore e una lunga attesa sulla griglia. I miei risultati qui sono stati altalenanti, alcune volte sono andato molto bene, altre meno. Speriamo che questo sia un anno buono».