Credits: Red Bull Content Pool
Nonostante la casa austriaca abbia un contratto con la FIA sino al 2020, più volte durante la stagione, i suoi manager hanno fatto sapere che se non troveranno un buona opzione per il 2016 potrebbero ritirarsi dalla competizione.
A Sochi sembrava che a Milton Keynes fossero pronti a ritirare le parole dette e a chiedere scusa alla Renault per continuare la partnership, ma la casa francese ha smentito il tutto aggiungendo che un nuovo accordo sarebbe “improbabile”.
Tuttavia, in casa RedBull non avevano fatto i conti con il Patron Ecclestone; secondo il boss, se il team decidesse di lasciare la F1 incorrerebbe a delle sanzioni penali.
“La RedBull potrebbe alzarsi in aula e dire: ok abbiamo un impegno ma non abbiamo un motore– spiega Ecclestone– e a quel punto io direi che il team ha firmato un contratto secondo il quale loro avevano un motore.”
I due team hanno 10 anni di collaborazione alle spalle: la casa austriaca, infatti, era lo sponsor principale della Sauber. Tutto finì bruscamente quando, nel 2001, Peter Sauber ingaggiò un giovane Kimi Raikkonen al posto del pupillo RedBull Enrique Bernoldi e il proprietario Mateschitz, non contento, vendette le quote maggioritarie.
Da allora, come afferma la stessa Kaltenborn, i rapporti tra i due non sono dei migliori:
“Era meglio allora, quando eravamo partners. Adesso il team è cambiato molto, forse è stato il successo…non lo so.”