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Nei prossimi anni, vedremo scendere in pista un undicesimo team: Andretti. Dopo i diversi anni passati a lavorare al progetto, questo sembra finalmente prendere forma, vedendo come primo passo l’ingresso ufficiale nel Circus. Nonostante i team abbiano esposto chiaramente le ragioni per cui non fossero favorevoli all’allungamento della griglia, l’organizzazione ha comunque varato il progetto di Andretti. Conosciamo alla perfezione la questione per cui, la Formula 1 sarebbe ben lontana dall’idea di un’organizzazione ‘non-profit‘. Per questo motivo, sembra che il Circus non abbia potuto rifiutare la ricca offerta di Andretti.
Si sa, la Formula 1 è una categoria sportiva che spicca particolarmente per il suo guadagno annuale. Tale guadagno, sembrerebbe distribuirsi tra i dieci team della griglia, per cercare (almeno in parte) di ammortizzare i costi di ogni squadra. Di come il bottino venga spalmato, non se ne conosce il principio. Tuttavia, ci giungono dei dati interessanti, che ci permettono di poter fare un calcolo approssimativo. Tenendo conto di come un accordo comune leghi questi dieci team, e stabilisca delle regole ben precise sulla “tassa di partecipazione”, sappiamo che il denaro guadagnato, non viene distribuito in parti uguali tra i team. O addirittura che alcuni, prevedono trattamenti speciali, come Ferrari (per la sua importanza storica).
Tralasciando tutte le innumerevoli clausole previste dall’accordo che concatena i team all’organizzazione, possiamo stimare delle percentuali che vanno dal 14% al 6% del ricavo. Ad ottenere la percentuale più alta saranno i top team, andando poi a scendere, fino a distribuire la porzione del 6% al team in fondo alla classifica. Per dare un idea più chiara, il 14% corrisponde a 140 miliardi, fino ad arrivare a 60 miliardi per il 6%. Nel caso in cui calcoliamo la distribuzione fatta su 11 team, si arriverebbe a 133 miliardi per la percentuale più alta, e 49, per quella più bassa.