Credits: Aston Martin Aramco Cognizant F1 Team Twitter
Con la giornata odierna possono dirsi concluse, almeno in sede di giudizio, le bufere Budget Cap che hanno coinvolto la Red Bull e in maniera minore anche la Aston Martin. Sia il team guidato da Christian Horner che la scuderia del patron Lawrence Stroll infatti hanno deciso di “patteggiare” con la Federazione accettando un Accepted Breach Agreement. Nonostante ad avere la peggio sia stato il team austriaco a fronte di un’infrazione maggiore, anche per l’Aston Martin sono piovute le sanzioni al termine dell’investigazione sulle presunte irregolarità riguardanti il bilancio della scorsa stagione.
Come si legge nella nota ufficiale emanata dalla Federation Internationale de l’Automobile, l’Aston Martin si è resa colpevole di irregolarità riguardanti la comunicazione delle spese all’organo decisionale della Formula 1. Come accennato dallo stesso Team Principal dell’ex-Racing Point Mike Krack nelle scorse settimane, l’errore commesso dagli uomini di Stroll sarebbe stato di carattere burocratico. Non vi sarebbe stato dunque, come invece è accaduto per la facility di Milton Keynes, uno sforamento del tetto massimo dei 145 milioni di dollari alle spese fissato per il 2021.
Un errore burocratico che costerà comunque caro all’Aston Martin. La scuderia con sede a Silverstone dovrà infatti pagare una multa di 450 mila dollari oltre a dover sostenere l’interezza delle spese affrontate dalla Budget Cap Amministration negli accertamenti e nella preparazione dell’Accepted Breach Agreement. Come si può leggere nei due comunicati, sia per la Red Bull che per l’Aston Martin sono state riconosciute le attenuanti riguardanti la novità del regolamento. Tale somma sarà da versare nelle casse della Federazione entro e non oltre i 30 giorni dall’entrata in vigore dell’accordo. Gli uomini in verde avranno dunque tempo fino ad una settimana dopo il GP di Abu Dhabi per regolare i conti con la FIA.