«Io sono arrivato in un team che doveva sopravvivere, che era un elemento di comunicazione per la famiglia Benetton. Ho fatto un po’ di gavetta perché sono stati lì un anno e mezzo come direttore commerciale», ha sottolineato Briatore secondo il quale il cambiamento è stato necessario: «Non si può sempre dire pensiamo al prossimo anno, era necessario per dare una scossa all’ambiente». Stefano Domenicali si è preso le sue responsabilità, si è dimesso perché erano i pochi risultati a richiederlo, un italiano, tenendo conto del periodo, che va in contrordine: «Negli ultimi anni gli obiettivi raggiunti dalla Ferrari non sono stati all’altezza della Rossa e con un pilota come Alonso non puoi permetterti l’alibi di dire che se avessimo un driver migliore andremmo più veloci», ha sottolineato Briatore parlando del proprio assistito.
Proprio l’ex boss della Renault è in contatto quotidiano con lo spagnolo, che gestisce direttamente. Più volte si è parlato di un’insofferenza di Fernando nei confronti della Ferrari e di una vettura che non gli permette di lottare per le posizioni che contano. Nonostante il contratto col Cavallino Rampante, Briatore lascia molte porte aperte: «Abbiamo un contratto con la Ferrari e lo rispettiamo. Ma si sa come vanno le cose in Formula 1, si parla e si cambia…». Domanda cui solo il futuro potrà rispondere.