GP del Brasile 1998, l’assolo delle “frecce d’argento”
Ventitré anni fa a Interlagos la seconda prova del Mondiale è dominata da Hakkinen e Coulthard

L’autodromo “Carlos Pace” di Interlagos ne potrebbe raccontare di cose. San Paolo, casa Senna, ma Ayrton non è già più al via da quattro anni. Il Mondiale 1998 iniziato in Australia, con la doppietta McLaren Hakkinen-Coulthard, prosegue in Brasile. La Ferrari è in pieno inseguimento Mondiale, dopo un 1996 di rivoluzione con l’arrivo del due volte campione del mondo, che vince tre gare (Spagna, Belgio, Italia) e una annata alla caccia del titolo finita in modo molto amaro.
Il 29 marzo 1998 si corre il GP del Brasile e la prima bizzarria è sui programmi ufficiali dell’evento stampati dall’organizzazione: “Vieni a scoprire le più belle ragazze di San Paolo, abbiamo le macchine più calde in pista!“, recita la pubblicità di un locale a luci rosse della città.
Ma anche nel circus la situazione è “calda”: il lungo week-end brasiliano si apre con un giallo che riguarda la McLaren motorizzata Mercedes. Il “selective breaking”, ossia il sistema frenante della vettura, è sotto inchiesta da parte della FIA dopo le verifiche del giovedì sera, anche grazie ai reclami di cinque scuderie: Ferrari, Arrows, Tyrrell, Williams e Sauber.
Finisce che i commissari lo ritengono irregolare, seppur in precedenza fosse stato ritenuto invece idoneo. “La McLaren è decisamente sorpresa da questa decisione”, recita la nota del team di Woking, che però non fa ricorso ma tira le orecchie al proprio pilota: David Coulthard, che nelle libere si era fermato lungo il tracciato e aveva abbandonato l’auto, è stato reo di averla lasciata alla mercé dei fotografi, perché potessero immortalare qualche particolare scottante.
Le qualifiche
In ogni caso, al sabato Mika Hakkinen ottiene la pole in 1:17:092, che non è nemmeno il suo miglior tempo (quello fu cancellato per via di un sorpasso in regime di bandiera gialla) sfruttando la miglior tenuta delle gomme Bridgestone sull’asfalto rovente del circuito. Tra le due Ferrari ci sono Frentzen e Wurtz con Williams e Benetton, mentre il campione in carica Villeneuve parte solo dalla quinta fila.
Il dominio delle “frecce d’argento”
Quando si parla, oggi, di “Formula noia“, ci si dimentica che allora, nonostante tutto fosse più ammantato di romanticismo, non è che le cose andassero diversamente a volte. La gara è un dominio McLaren: Hakkinen e Coulthard scattano dalla prima fila e restano in testa tutta la gara, con il finlandese che coglie il secondo successo consecutivo e lo scozzese che lo segue sul podio.
A rendere meno amara la giornata è il podio di Schumacher, giunto terzo, ma le parole di Jean Todt a fine gara sono lapidarie: “Sono contento, pensavo andasse molto peggio. Il gap con la McLaren in questo momento è davvero incolmabile”. Gli fa eco anche Prost, con la sua scuderia, la Prost GP, agli esordi (altro non è che la vecchia Ligier): “C’è solo un posto disponibile sul podio, con questa McLaren”. Frank Williams si accoda: “Proveremo in Spagna una quarta vettura, pronta in officina. La McLaren non è avvicinabile. Villeneuve si lamenta della strategia, ma il problema è stato partire in quinta fila”.
Le parole di Peter Sauber, proprietario della omonima scuderia, invece, suonano quasi sinistre: “Bisogna ridurre la tecnologia sulle monoposto. Il pilota incide per non più del 25% sulla macchina. Se andiamo avanti così, la percentuale scenderà al dieci. Un tempo il rapporto tra macchina e pilota era più equilibrato”. Richieste di spettacolo e di soluzioni per evitare la noia. Non vi sembra più o meno attuale tutto ciò?
Ecco l’ordine di arrivo del GP del Brasile 1998
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 8 | ![]() |
![]() |
01:37:12.200 | 72 |
1 |
10 |
2 | 7 | ![]() |
![]() |
01:37:13.302 | 72 |
2 |
6 |
3 | 3 | ![]() |
![]() |
01:38:12.750 | 72 |
4 |
4 |
4 | 6 | ![]() |
![]() |
01:38:19.653 | 72 |
5 |
3 |
5 | 2 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
3 |
2 |
6 | 5 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
7 |
1 |
7 | 1 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
10 |
0 |
8 | 4 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
6 |
0 |
9 | 14 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
15 |
0 |
10 | 19 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 70 |
16 |
0 |
11 | 15 | ![]() |
![]() |
Physical | 67 |
14 |
0 |
DSQ | 9 | ![]() |
![]() |
Disqualified | 70 |
11 |
0 |
RIT | 11 | ![]() |
![]() |
Engine | 63 |
9 |
0 |
RIT | 18 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 56 |
13 |
0 |
RIT | 20 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 52 |
21 |
0 |
RIT | 23 | ![]() |
![]() |
Throttle | 44 |
19 |
0 |
RIT | 16 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 26 |
22 |
0 |
RIT | 21 | ![]() |
![]() |
Engine | 19 |
17 |
0 |
RIT | 17 | ![]() |
![]() |
Engine | 18 |
20 |
0 |
RIT | 12 | ![]() |
![]() |
Fuel Pump | 17 |
12 |
0 |
RIT | 22 | ![]() |
![]() |
Spun off | 3 |
18 |
0 |
RIT | 10 | ![]() |
![]() |
Spun off | 0 |
8 |
0 |