Credits: Fernando Alonso Twitter
Lo stile di vita eccentrico di Lewis Hamilton non è certo una novità dell’ultimo mese. Almeno dal 2015, ovvero poco dopo avere inaugurato il filotto di vittorie con la Mercedes che è ancora in corso, il pilota di Stevenage si impegna a mantenere sotto i riflettori la sua vita privata, che lo vede spesso scorrazzare tra Europa e America, dove Lewis gode di amicizie in particolare nell’ambiente hollywoodiano. Attitudine, quella di Hamilton, che lo ha portato a porsi come il pilota di Formula 1 di gran lunga più popolare sulle piattaforme social, visto che il suo profilo Instagram annovera 14 milioni di followers, quasi il doppio rispetto ai fans del Circus, la cui pagina ne conta ‘solo’ 8,6 milioni! Anche su Twitter, il profilo di Hamilton è il più seguito del paddock iridato, con 5,6 milioni di followers.
Interpellato sui successi di Hamilton, al bivacco tra una tappa e l’altra della Dakar, Fernando Alonso ha espresso la sua opinione sul suo rivale ai tempi della McLaren-Mercedes, non facendosi mancare una frecciatina. In particolare, la domanda, rivolta dalla Gazzetta dello Sport, riguardava la possibilità per il sei volte iridato di eguagliare nel 2020 i successi di Sua Maestà Michael Schumacher: “Lewis e Michael hanno ciascuno il suo carattere – ha risposto il portacolori della Toyota in questa Dakar – Entrambi hanno dominato grazie alle rispettive vetture, che hanno consentito loro di attenersi allo stile di vita che volevano al di fuori della corse”.
“Michael aveva più disciplina e preparazione, ed era ben inserito nelle dinamiche interne del team. Lewis ha un’attitudine differente e coltiva uno stile di vita che gli sarebbe impossibile se gareggiasse su un’auto meno competitiva. I suoi boss non sarebbero certo contenti di vederlo così” ha puntualizzato il bicampione di Formula 1.
Nella stessa intervista, Alonso ha anche parlato di cosa gli manca e non della massima serie: “Mi manca quel lavoro di precisione e costante affinamento con i membri della squadra – ha risposto lo spagnolo – Dall’altro lato, non mi mancano per niente i viaggi continui, le gare back-to-back e il dominio in mano a una singola squadra. Non sono troppo vecchio per la Formula 1, devo solo capire se vale la pena tornare per rimanerci qualche anno”.