La preparazione atletica dei piloti di Formula 1
La preparazione atletica in Formula 1: ecco perché i piloti di Formula 1 possono essere considerati dei veri atleti
Molto spesso il pilota di Formula 1 non viene considerato come un vero atleta soprattutto a causa della difficile replicabilità nella vita di tutti i giorni delle situazioni in pista. Tendiamo a considerare atleti a tutti gli effetti calciatori, nuotatori perché conosciamo e sperimentiamo le loro fatiche con facilità, mentre non andremo mai a 200 km\h sulla nostra utilitaria in posizione semi-sdraiata in una strada urbana. Dunque è interessante andare ad analizzare come avviene la preparazione atletica dei piloti alla guida di una monoposto di Formula 1 e in cosa differisce da quella degli altri atleti.
Quali sono i muscoli interessati?
L’allenamento mira soprattutto a rafforzare i muscoli che subiscono maggiormente le sollecitazioni del tracciato. Questo a causa delle alte velocità a cui il corpo è sottoposto per tre giorni consecutivi a settimana. Ci riferiamo a collo, braccia e gambe, con particolare attenzione alla zona sacrale.
Il collo non ha nessun supporto all’interno dell’auto, questo permette al pilota di essere in grado di muovere la testa e avere una visuale completa della pista. Il pilota è soggetto quindi a incredibili sollecitazioni laterali in ogni curva, che per un’intera gara ammontano a circa 25\30kg. Questo per controbilanciare l’accelerazione a cui è sottoposto all’interno dell’abitacolo.
Importante è anche il ruolo che hanno le braccia. Per girare lo sterzo di una Formula 1 si richiede uno sforzo di circa 20 kg, che prolungati per un’intera corsa equivalgono a centinaia di quintali impiegando una sollecitazione di tipo isometrico, come succede anche al collo e alle zone sacrali-coccigee. Queste zone sono vittime dell’ accelerazione verticale soprattutto a causa della posizione non ottimale in cui si trovano gli atleti alla guida.
Che tipo di allenamento dunque seguono i piloti di Formula 1
L’allenamento per il Mondiale avviene in prevalenza d’inverno, poiché l’obiettivo è di preservare la muscolatura nella stagione estiva in cui si effettua un allenamento più leggero dovuto ai numerosi impegni e gare.
La preparazione invernale si compone di tre tipi di allenamento in palestra con sovraccarichi. Per 5\6 volte a settimana si alternano esercizi mirati al mantenimento della forza, in cui l’atleta esegue varie serie con manubri e bilancieri di circa 20\30 kg. A seguire si svolgono lavori di incremento della forza dove le serie si svolgono prevalentemente con macchine a peso crescente. L‘allenamento termina con un circuito dove si alternano esercizi cardio (come corsa su tapis roulant) e pesi con manubri.
Molte volte ci è capitato navigando su Instagram di vedere i piloti alle prese con gli elastici per esercitare i muscoli del collo. Questo tipo di esercizio viene eseguito riproducendo il medesimo carico presente durante la guida della vettura e mira al potenziamento e all’allungamento della muscolatura.
Tuttavia non esiste una guida o dei modelli universali per l’allenamento mirato di un pilota. Per lo più si tende a fare affidamento su tecniche ”fai da te” o a esperienze degli stessi piloti che vengono tramandate nel tempo. Importante, come ha asserito Lewis Hamilton durante un’intervista lo scorso Novembre, è inoltre il ruolo, molto spesso in secondo piano, del fisioterapista all’interno del paddock.
Maria Sole Caporro