Per una volta è il mercato tecnici a tenere banco in Formula 1. Il Circus si è preso una settimana di sosta dopo la gara del Gran Premio di Monaco che ha visto vincere Rosberg e i suoi piloti stanno trascorrendo qualche giorno di relax. Eppure a impazzare sono le voce di possibili trasferimenti, non degli eroi del volante, ma di quegli ingegneri che hanno l’abilità di rendere reali i sogni dei piloti. Uomo mercato, in tutti i sensi, è Adrian Newey. Il britannico, attualmente in forza alla Red Bull, stando ai rumors che circolano nel paddock avrebbe messo Christian Horner davanti a una scelta, o la prosecuzione della collaborazione con Newey o con la Renault. Si, perché proprio la rivoluzione delle power unit, e quindi del propulsori, è la causa maggiore di perdita di competitività della RB10.
E, se negli anni scorsi il britannico ha sempre dichiarato di trovarsi bene in Red Bull, a Monaco è stato lo stesso Newey a smentire di aver firmato un contratto a lungo termine con la scuderia di Milton Keynes, tanto da arrivare a pensare come Adrian stia seriamente pensando di cambiare aria, una perdita incommensurabile per il team anglo-austriaco che aveva nel suo ingegnere di punta un uomo veramente capace di spostare gli equilibri dei valori in campo a suo piacimento.
Quello che è certo è che se Newey decidesse di lasciare la Red Bull, levando il periodo di sosta obbligata prima di passare a un altra scuderia, un posto per lui in Formula 1 ci sarà, sempre. Ferrari e Honda sono sulle tracce del britannico, con i giapponesi in vantaggio rispetto al team di Maranello. La perdita di competitività degli ultimi due anni del team di Woking preoccupa e non poco i nipponici tanto che, dopo aver provato a convincere Fernando Alonso, che sembra deciso di rimanere col Cavallino Rampante, avrebbero deciso di sferrare un vero e proprio attacco frontale alla Red Bull, pronti a strappare loro la triade composta da Newey, Horner e Vettel. Il gruppo, andrebbe così a ricongiungersi con Peter Prodromou, braccio destro di Newey in Red Bull passato in McLaren lo scorso anno. E i giapponesi sono veramente disposti a tutto pur di avere l’ingegnere britannico: la Honda gli costruirebbe un gruppo di lavoro secondo i suoi desideri e per Newey sarebbe un ritorno a Woking, dopo i due titoli mondiali vinti con Mika Hakkinen nel 1998 e 1999.
E anche la Ferrari non sta con le mani in mano. Dopo aver sbloccato il congelamento dei fondi da investire nel progetto Formula 1, che ha condizionato e non poco la gestione di Domenicali, secondo quanto riportano i colleghi di Omnicorse.it, il Cavallino Rampante avrebbe offerto all’inglese addirittura 28 milioni di euro con la possibilità di progettare l’erede de LaFerrari, la prossima GT del Cavallino che usufruirà di tecnologia derivata dalle Formula 1. A bloccare il passaggio di Newey in Rosso non ci sarebbero i soldi, ma la metodologia di lavoro in quel di Maranello basata sul gruppo, in netto contrasto con l’anima del britannico che è un solitario, professionalmente parlando, tendente a circondarsi solo ed esclusivamente di gente fidata. Ultima scelta? Quella meno appetibile, ma che in certi casi può rivelarsi anche la migliore: prendersi un anno sabbatico in attesa di capire quale sia la miglior destinazione.