© Instagram @FernandoAlo_Oficial
Il mondo dello sport piange la scomparsa di Fabrizio Borra, uno dei fisioterapisti più apprezzati e richiesti del panorama internazionale, nonchè fisioterapista di Fernando Alonso. Originario di Brescia, aveva 64 anni e da tempo lottava contro un tumore. Si è spento nella mattinata di domenica a Forlì, città dove viveva da oltre tre decenni e dove aveva costruito il suo centro di riferimento per la riabilitazione e la preparazione atletica. Fabrizio Borra è stato per anni una presenza costante nel paddock della Formula 1, grazie al suo storico legame con Fernando Alonso. Il due volte campione del mondo lo aveva voluto al suo fianco fin dagli esordi con la Minardi, proseguendo poi nelle avventure con Renault, Ferrari, McLaren, Alpine e Aston Martin. Ma la carriera di Borra affonda le radici anche nel ciclismo: il suo nome divenne noto al grande pubblico come fisioterapista personale di Marco Pantani.
Nel corso della sua lunga attività, Borra ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi dello sport mondiale. Oltre a Pantani e Alonso, tra i suoi pazienti figurano Michael Schumacher – seguito dopo il grave infortunio di Silverstone nel 1999 – e campioni come Andrea Dovizioso, Mario Cipollini, Paolo Bettini, Elia Viviani, Gianmarco Tamberi e la stella del ciclismo moderno Tadej Pogacar. Il suo approccio, personalizzato in base alle esigenze psico-fisiche dell’atleta, è stato considerato innovativo e ha ispirato intere generazioni di fisioterapisti.
Tra i tanti messaggi di cordoglio, particolarmente toccanti le parole di Alonso, che ha voluto salutare pubblicamente l’uomo che ha seguito ogni tappa della sua carriera: “Mi mancherai, Fabri. Ogni giorno. Grazie per avermi insegnato tanto e per avermi reso una persona e un atleta migliore. Tutta la mia carriera insieme a te è stata la maggiore fortuna che potevo avere. Riposa in pace, fratello”.
Borra era diventato noto anche al di fuori del mondo sportivo. Lo scorso anno aveva aiutato Lorenzo Jovanotti a riprendersi dopo un grave incidente in bicicletta a Santo Domingo. Il cantante ha voluto affidare a Instagram un lungo messaggio in suo onore: “Finché è riuscito a stare in piedi ha tenuto in piedi me e tutti i suoi atleti. È stato un innovatore, un caposcuola che ha creato un metodo unico”.
Jovanotti ha anche rivelato che Borra stava lavorando a un libro per raccontare la propria esperienza con atleti e pazienti di ogni genere: “Nei momenti più importanti della mia vita lui è sempre stato con me. Abbiamo riso, pianto, sofferto e gioito insieme. Non abbiamo mai perso la fiducia”. Un pensiero particolare è stato rivolto anche alla compagna Enia, nel giorno della Festa della Mamma. Da parte della redazione di f1world.it, le più sincere condoglianze alla famiglia di Fabrizio Borra, professionista esemplare e figura umana di rara sensibilità.
Mattia Romano