Credits: © McLaren Press Area
Stoffel Vandoorne ha cercato di dissimulare l’imbarazzo che regna alla McLaren-Honda dopo due giorni di test piuttosto complicati, sottolineando che “Le sensazioni in pista sono state positive, anche se mi sarebbe piaciuto percorrere più giri“. Il belga si è fermato a 40 tornate, mentre ieri il suo compagno Alonso ne aveva totalizzate 29. Significa che in due giorni di test la McLaren ha totalizzato appena 69 giri, poco più della metà di quelli che la Ferrari aveva completato nella giornata di ieri (128 con Sebastian Vettel). Neanche la prestazione assoluta è esaltante: Vandoorne ha chiuso la giornata in 1’25″600, a oltre 4″ dal riferimento di Kimi Raikkonen.
“Domani e giovedì dobbiamo assolutamente recuperare” ha dichiarato il belga, che oggi ha vissuto la prima presa di contatto con la MCL32. Un debutto non privo di intoppi, visto che dopo 29 giri Vandoorne è stato costretto a fermarsi per un’avaria alla power unit Honda, che era stata sostituita ieri sera dopo la giornata travagliata vissuta con Alonso. Quasi allo scadere della sessione, il belga è tornato in pista per effettuare gli ultimi giri, ma il campanello d’allarme è già suonato: a quanto riporta motorsport.com, infatti, la Honda ha dovuto mettergli a disposizione già la terza power unit. E siamo solo alla seconda giornata di test. Considerando che da Melbourne fino ad Abu Dhabi i team potranno utilizzare solo quattro motori, arrivare a usare tre power unit in due giorni è alquanto preoccupante.
Sempre secondo motorsport.com, da Woking starebbe già arrivando a Barcellona la quarta unità di potenza, indispensabile per i prossimi due giorni nel caso si manifesti un guasto su questa power unit. Domani, tra l’altro, sarà di nuovo il turno di Alonso, che spera di inanellare più giri possibile recuperando il tempo perduto ieri. Per lo spagnolo sarà vitale più che mai accumulare chilometri, visto che il tempo stringe e la prima gara si avvicina sempre di più.