I 10 aforismi più conosciuti di Michael Schumacher

Credits: michael-schumacher.com

È trascorso un anno, un lunghissimo anno dal giorno in cui la vita di Michael Schumacher e della sua famiglia è cambiata. Era il 29 dicembre 2013, primo pomeriggio, quando le prime agenzie di stampa riportavano che il sette volte campione del mondo di Formula 1 era rimasto vittima di un incidente sugli sci a Meribel, niente di grave. Bastarono poche ore per iniziare ad osservare la situazione in maniera differente: a differenza di quanto era stato affermato in precedenza, Michael Schumacher aveva accusato un brutto incidente tanto da finire in coma. Da quel giorno si sono susseguiti rumors, inchieste, speranze, smentite, preghiere. I tifosi si sono stretti attorno al tedesco e alla sua famiglia per i successivi 12 mesi, e lo sono ancora.

Tanti sono i messaggi dei fans che hanno inondato i social network. Noi, abbiamo selezionati per i nostri lettori i 10 aforismi più belli di Michael Schumacher, quelli che meritano davvero, di essere scolpiti dentro al cuore.

1) Alla fine del 2006 ero semplicemente stanco e non avevo più energie. Dopodiché ho potuto di nuovo fare il pieno di energia, correndo in moto e con i kart. E quindi ho accettato l’offerta di Ross Brawn. Mi sento come un ragazzino di dodici anni che saltella in giro (2009)

2) Fernando Alonso è il migliore. Sta superando se stesso. Ci sono dei momenti in cui tutto gira a tuo favore, ma lui si è conquistato questa posizione (2012)

3) Quando inizi a lavorare con una squadra devi lasciare che il team vada avanti per conto suo. E alla fine devi tutto a loro

4) Ho fatto tutto quello che ho potuto per far diventare la Ferrari la numero uno. L’intera squadra e tutti i tifosi lo meritavano

5) Quello che è successo è talmente drammatico e triste che non provo alcuna soddisfazione nell’aver vinto (1994)

6) Non voglio paragonarmi a Fangio, perchè lui è stato straordinario in un’epoca in cui era molto più pericoloso correre. Aveva alle spalle un buon team, ma non come il mio: la Ferrari è una leggenda, di cui io sono solo una piccola parte. Fangio era lui stesso da solo una leggenda!!! (2002)

7) Anche se sono ancora in grado di competere con i migliori piloti, a un certo punto è giusto fermarsi e dire addio. Durante il mese scorso ho riflettuto molto, non ero sicuro di avere le giuste motivazioni e l’energia necessaria per correre ancora. Non è nel mio stile andare avanti se non sono al 100%, ora che ho deciso mi sento più sollevato (2012)

8) In questi vent’anni ci sono pure degli errori. Ma il vestito che indosso, nel mio animo, è bianco. Ne sono felice (2011)

9) L’automobilismo mi ha dato gioie enormi e ogni momento della carriera è stato fantastico. Adesso penso a mio padre, a mia madre che non c’ è più, a mia moglie e ai miei figli. Senza la mia famiglia, il suo aiuto e il suo appoggio non ce l’ avrei fatta a essere quello che sono. Provo un’ immensa gratitudine per loro e ricordo con affetto la gente della Benetton con la quale ho cominciato, e poi in particolare tutti i giorni vissuti da ferrarista. Decidere di smettere è stato difficile anche per i miei amici della Ferrari, significa non lavorare più con loro ma questo giorno doveva arrivare (2006)

10) Non ho problemi a dire che amo sia la Ferrari che la Mercedes. In Ferrari ho vissuto un periodo fantastico, forse il migliore in quanto a vittorie e amicizie, ma mi sono trovato bene anche alla Mercedes, dove sono stato felice di poter lavorare con tante brave persone. Sono due cose diverse, ma nella vita è giusto variare un po’ (2013)